Alessandro Moriena,
uno dei sette figli di GiovanBattista e di Teresa Malano
(1833-1906), nacque a Cavour nel 1868 e morì a Fenile nel
1914. Alessandro Moriena, comunemente chiamato Sandro, si
spostò a Fenile nel 1903 con la moglie Teresa Boetto, i
figli nati a Cavour, la madre vedova e la sorella Olimpia
(1877-1948), che era ancora da sposare. Alessandro e
Teresa ebbero in totale sette figli e la famiglia cresceva
bene ed era prospera, come si può ammirare nella foto di
famiglia del 1914: tutti sani, robusti, grintosi e ben
vestiti… quella sarà l’ultima foto tutti insieme!
Infatti lo stesso anno Alessandro mentre raccoglieva le
ciliegie, con il figlioletto Matteo di otto anni, cadde
dalla scala e morì nel giro di un quarto d’ora …..
questo cambiò radicalmente la storia della sua famiglia.
Teresa Boetto,
nacque nel 1867 e mori a Fenile nel 1951; proveniva da una
famiglia benestante di agricoltori di Bagnolo Piemonte, in
grado di far studiare una delle tre figlie da maestra.
Teresa, portò in dote diecimila lire, che serviranno ad
acquistare, insieme al marito mugnaio, il mulino di Fenile
nel 1901. Questo mulino fu scelto perchè aveva una grande
cascata d’acqua ed era costruito molto bene, come si può
ancora ammirare oggi.
Maria Teresa Moriena,
la primogenita, nacque a Cavour nel 1897 e morì a Fenile
nel 1974. Si trasferì a Pinerolo negli anni ’20 con la
sorella minore Angela e con i soldi di famiglia acquistò
una merceria in via Buniva n. 20. Quando vendette la
merceria, pensò di poter vivere con i soldi messi da
parte, ma ciò non fu possibile a causa dell’inflazione
che sopraggiunse. Visse alcuni anni con la minore delle
sue due sorelle poi decise di andare in casa di riposo e
scelse quella di S. Secondo di Pinerolo, la “Turina”;
dove credeva di essere ben accetta perché vi aveva
lungamente prestato servizio volontario. Nel 1974 fu
rinviata a casa a Fenile, dove si spense dopo poco.
Giovan Battista
Moriena, il secondogenito, nacque a Cavour nel
1898 e morì a Fenile 1948: fu chiamato a partecipare alla
I Guerra Mondiale, dove combatté sul Piave in prima
linea, sul fronte orientale italiano, nel corpo dei
Bersaglieri. Ferito alla gola da una granata, fu ritrovato
dopo una settimana e quando venne congedato si mise ad
accudire i malati terminali che poi vestiva dopo morti.
Emma Caterina Moriena
nacque a Cavour nel 1900 e morì a Fenile nel 1978: a
diciotto anni andò a Pinerolo come donna di servizio e
aiuto cuoca presso la famiglia Cavallero, dove si innamorò
del giovane Ugo Cavallero, ma che non poté sposare perché,
purtroppo per lei, il suo dovere era quello di servire sua
madre rimasta vedova con i sette figli. Alla morte della
madre nel 1950, Ugo Cavallero ormai vedovo la chiese
nuovamente in sposa e lei accetto ben volentieri. Visse
per un periodo a Pinerolo in via Arcivescovado n. 6, dopo
il fallimento del negozio di stoffe del marito, andò a
vivere con le sue sorelle Maria Teresa e Angela, poi nel
1965 fece restaurare la casa lungo la strada a fianco del
mulino di Fenile dove si trasferì con il marito, il quale
morirà nel 1971. Emma allora andò a fare la cuoca presso
la contessa di Fenile. Nel 1976, un giorno mentre andava
in bicicletta verso Bibiana, fu investita da
un’automobile e perse la memoria, non si riebbe più
fino alla morte.
Pasquale Moriena
nacque a Cavour nel 1902 e morì a Fenile nel 1965: non si
sposò mai, lasciando addirittura la fidanzata per
occuparsi dei suoi fratelli minori, diventando il
“direttore” commerciale, tecnico e finanziario della
famiglia.
Angela Moriena
nacque a Fenile nel 1904 e vi morì nel 1977: dolce,
infantile, sognatrice, poetica, lei sarebbe stata molto
felice ad avere una sua famiglia e dei figli, ma invece
visse tutta la vita con le sorelle, prima con Maria
Teresa, poi quando questa si trasferì alla casa di
riposo, andò a vivere a Fenile con l’altra sorella
Emma, fino alla morte. Durante la gioventù, fece la
crocerossina accompagnando i malati nelle mete di
pellegrinaggio (Lourdes, Oropa,…).
Matteo Giuseppe Moriena
nacque a Fenile nel 1906 e morì a Pinerolo nel 1975: il
primo a rompere il “patto” di reciproco aiuto, che
avevano siglato i fratelli dopo la morte del padre, se ne
tirò fuori pensando di non farne parte essendo così
giovane alla morte del padre, infatti aveva solo otto anni
e quindi si sposò con Maria Lucia Carolina, figlia unica
di un sarto di Bibiana ,Carlo Castellano, e Angela Ferrero.
Da questa unione nacquero due figli Teresio e Giancarlo.
Nacquero presto dei dissapori tra Matteo e la moglie su
dove e con chi vivere e anche sul lavoro che Matteo
svolgeva come mugnaio. Allora si trasferirono a Pinerolo
dove Matteo aprì un pastificio: lui faceva la pasta e la
moglie la vendeva in negozio. Dopo aver cresciuto e fatto
studiare i figli ( il maggiore laureato e il secondo
diplomato) chiuse il pastificio e si mise a fare il
rappresentante di silos e mungitrici della Alfa Laval.
Pietro Moriena
(soprannominato Pierino) nacque a Fenile nel 1910
e morì a Bibiana nel 1987: il più giovane della famiglia
e il più coccolato, alla morte del padre aveva solo
tre/quattro anni! Era uno sportivo, scherzoso, amava
giocare e divertirsi. Era un mugnaio molto capace e da
giovane aveva fatto anche l’apprendista meccanico
(infatti entrò nell’esercito come panettiere e finì a
fare il meccanico durante la prigionia in Germania nella
seconda guerra mondiale). Si sposò con Margherita Bruno
di Bibiana, ma non ebbero figli. Non essendosi mai
occupato degli affari di famiglia, in quanto se ne
occupava il fratello maggiore Pasquale, non fu capace di
portare avanti il mulino alla morte del fratello.