Come probabilmente sapete abbiamo recentemente costituito un circolo dell’ass. nazionale di Amicizia Italia-Cuba, con sede a Torre Pellice, presso l’Arci Fare nait. Di questo circolo, pur non ricoprendo cariche nel direttivo, sono stato il delegato a partecipare, a inizio mese, al congresso nazionale svoltosi a Riccione.

 

Mi faccio pertanto promotore dell’iniziativa di divulgare l’associazione Italia Cuba, ai compagni e agli amici che frequentano fare nait.

 

Al congresso erano presenti, oltre ai circa 150 rappresentanti di tutti i circoli sparsi per l’Italia (139 circoli, quasi seimila iscritti, in aumento negli ultimi anni), rappresentanti di Cuba (l’ambasciatore, il presidente dell’ICAP, Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli, e Aleyda Guevara, figlia del "Che"). Si è parlato molto della situazione a Cuba, dei rapporti di solidarietà con numerosissimi paesi al mondo, delle difficoltà dovute all’aggressione continua degli Stati Uniti (aggressione militare, terroristica, economico-commerciale, mediatica …), di cosa Cuba ci chiede e di cosa noi possiamo offrire.

 

La cosa che mi è sembrata più importante per i cubani è sapere che in tanti paesi al mondo c’è gente che esprime la sua solidarietà con il popolo cubano e sostiene che Cuba ha diritto di essere indipendente e forte nella sua dignità di affermare coi fatti che l’imperialismo statunitense non è l’unico mondo possibile. Che "un mundo mejor es posible". Un mondo in cui conta la persona e non il denaro, in cui il cittadino (studente o malato, anziano o giovane) è il centro dell’azione politica ed il mercato non è considerato il regolatore dell’economia ma lo sono i diritti, l’eguaglianza, la dignità della persona, il diritto all’istruzione, alla salute, alla casa, al lavoro.

Cuba ha le sue contraddizioni, le sue difficoltà, ma porta avanti e ha portato avanti per quasi 50 anni ormai, l’idea di un uomo nuovo, di un mondo non omologato al neoliberismo, alle privatizzazioni dei servizi e delle risorse, alla disuguaglianza sociale, alla politica dell’aggressione armata e dell’oppressione del più debole. E’ anche vero che attualmente altri paesi e un po’ tutta l’area dell’america latina stanno sperimentando alternative all’egemonia statunitense sul pianeta, ma penso che sia anche grazie a Cuba che oggi è divenuto possibile per il Venezuela, la Bolivia, il Nicaragua e in modo diverso, altri paesi come Brasile e Argentina, avviare una politica nuova e alternativa all’imperialismo, al capitale e all’arroganza degli Stati Uniti.

 

Molti in Italia sanno poco di Cuba e, anche a sinistra, sostengono che a Cuba c’è una dittatura, non c’è la democrazia, non sono rispettati i diritti umani. Non sono un profondo conoscitore di questi problemi ma sia stando un po’ a Cuba, sia parlando con tanta gente e leggendo quanto ho potuto, ritengo che ci sia molta disinformazione, che Cuba è un paese democratico più di tanti altri (la signora Guevara ci ha chiesto cosa significhi essere una democrazia riconosciuta tale se poi, ad esempio, il popolo è contro la guerra e i presidenti mandano gli eserciti alla guerra in Iraq). A Cuba ho conosciuto tanta gente che crede nel proprio paese, che porterà avanti la rivoluzione anche nel dopo Fidel, che vuole contribuire in prima persona alla vita politica cubana. Inoltre Cuba è da sempre il paese che più di ogni altro dimostra nei fatti la propria solidarietà con tutti i popoli del mondo, in particolare coi paesi poveri, mandando i suoi medici a curare i malati o ospitando nei suoi ospedali bisognosi da tutto il mondo - ad esempio con il progetto Milagro ("miracolo") restituendo la vista a migliaia di persone con un’operazione di cataratta o di glaucoma che altrove rende ciechi in modo incurabile. Ho conosciuto medici e chirurghi che svolgono a Cuba il loro lavoro con impegno e professionalità, e non si trattava certo di quadri di partito, ma di persone soddisfatte di lavorare in un paese dove questi valori stanno alla base della vita del paese.

I dissidenti a Cuba sono per lo più a libro paga degli Stati Uniti; tra quelli fuori Cuba, in Florida, si annidano i terroristi che da quasi 50 anni hanno praticato l’aggressione terroristica, appoggiata e finanziata dalla CIA, che ha causato tante vittime e non solo cubane (in un attentato in un albergo all’Avana è anche morto un cittadino italiano; il responsabile reo confesso di questo attentato, Posada Carriles, gira libero per Miami, recentemente amnistiato dalla giustizia statunitense). Cuba deve difendersi da queste aggressioni, e penso non sia facile farlo e mantenere un corretto e auspicabile rispetto dei diritti di tutti. Avvicinandosi a Cuba viene (almeno a me è venuta) la voglia di stare dalla parte del Davide (11 milioni di persone, un paese povero di risorse, uscito con la rivoluzione da una dittatura filostatunitense dopo secoli di colonialismo e schiavitù, vittima ancor oggi di un embargo definito dall’ONU come un genocidio praticato dagli USA contro il popolo cubano) contro il Golia Usa che stanzia 80 milioni di dollari l’anno solo per organizzare la campagna di disinformazione mondiale e sostenere l’organizzazione di attività terroristiche contro il nemico che ancora non si è piegato al suo volere.

 

Vi chiederete il perché di tutto questo pistolotto filocastrista. Semplice. E’ solo per proporvi di avvicinarvi all’Associazione Italia Cuba; di iscrivervi, la tessera, dal costo di 20 euro, vi dà diritto a ricevere per posta la rivista dell’Associazione, "el Moncada", un modo per leggere informazioni non asservite agli interessi imperialisti (purtroppo su Cuba si sente solo sempre una campana, anche i giornali di sinistra non sfuggono a questa regola; per fare un esempio non strettamente politico, nello scorso autunno tutti i giornali, in Italia, hanno pubblicato la notizia di duemila morti di Dengue, un virus trasmesso dalle zanzare, virus peraltro portato a Cuba negli anni 70 per terrorismo biologico; pochi giorni dopo la notizia, assolutamente falsa, è stata smentita, dagli stessi organi di stampa, ma il solo giorno della pubblicazione le agenzie di viaggi italiane avevano registrato l’annullamento di 800 voli e vacanze a Cuba; considerate il danno economico, solo grazie ad una notizia inventata).

 

Così vi chiedo di investire il classico equivalente di due caffé (1 euro e 66 cent) al mese, di leggere qualcosa di quello che riceverete (oltre alla rivista, se vi interessa la sintesi tradotta in italiano delle notizie della stampa cubana per posta elettronica) ed eventualmente di partecipare alle riunioni che, con cadenza mensile o bimensile, facciamo per organizzare le attività locali (faremo una festa in piazza quest’estate, raccoglieremo fondi per finanziare un progetto legato all’agricoltura biologica con la provincia cubana di Ciego de Avila, organizzeremo incontri e proiezioni, e, perchè no? un viaggio a Cuba …).

Ma ciò che vi chiedo è di iscrivervi per sostenere la solidarietà, poi per il resto fate come potete.

 

Venerdì prossimo, 4 maggio, terremo un incontro a Pinerolo per estendere la base territoriale del nostro circolo a tutto il pinerolese, seguiranno altri incontri a Villar Perosa e Barge, con lo stesso obiettivo. Riceverete la comunicazione dell’iniziativa per posta elettronica.

 

Per iscrivervi all’Associazione Italia Cuba potete venire a Fare nait

marco ramotti