http://storieinmovimento.org/wp-content/uploads/2016/12/Zap01_10-Schegge2.pdf

 

http://www.chicago86.org/archivio-storico/lotte-operaie-anni-60-70/miscellanea-lotte-operaie/96-autoriduzione--alla-fiat-la-prova-generale.html

 

L’autoriduzione delle bollette Sip

Andrea Zini
http://temi.repubblica.it/repubblicaparma-anni70-il-tempo-delle-piazze/2008/11/05/l%E2%80%99autoriduzione-delle-bollette-sip/
Nel ’74 una ondata di forti aumenti delle tariffe Enel e dei trasporti pubblici urbani trova risposta in lotte di massa che assumono la forma dell'autoriduzione delle bollette e dei biglietti. A Torino, dove erano forti le tendenze interne che inclinavano a questo tipo di mobilitazione, è il aindacato a promuovere l'autoriduzione dei biglietti e il pagamento dimezzato delle bollette elettriche parallelamente alla trattativa sulle tariffe; altrove a questa forma di lotta, che pure raggiunge dimensioni di massa, manca l'appoggio del sindacato e del Pci e sono promotori i gruppi della nuova sinistra. La stessa forma di lotta si diffonde nel 1975 quando la Sip introduce forti aumenti nel nuovo piano tariffario. 

In molte città i gruppi della nuova sinistra danno vita a comitati per l'autoriduzione con una piattaforma di rivendicazioni, presidiano le poste dove tutti vanno a pagare i bollettini e invitano a ricalcolare l'importo secondo il vecchio canone, predispongono lettere prestampate in cui l'autoriduttore dichiara di attenersi alle tariffe precedentemente in vigore perchè sul nuovo piano tariffario è in corso una vertenza nazionale e perchè mette in dubbio l'attendibilità delle misurazioni della Sip sui consumi. L’azienda risponde inviando lettere che minacciano il distacco ed procedendo a distacchi di linee. Gli autoriduttori rispondono con una seconda lettera in cui ribadiscono la loro posizione. In alcune città le procure dichiarano illegittima la ritorsione (sentenza contro la Sip a Genova), ma nella maggior parte delle città invece danno torto agli autoriduttori, come nel caso di Parma, e questo indebolisce gradualmente la lotta. 

A Parma l'autoriduzione delle bollette Sip dell'ultimo trimestre 1975 coinvolgere seimila utenze, una percentuale sugli utenti complessivi fra le più alte nelle città di provincia, e continua anche col primo trimestre del 1976. Il Comitato per l'autoriduzione è promosso soprattutto da Pdup e Movimento lavoratori per il socialismo. Si tratta di una mobilitazione popolare di base, fuori dal controllo sindacale e indipendente dalla trattativa in corso sulle tariffe. Nelle intenzioni dei gruppi non è fine a se stessa ma punta ad una crescita politica dal basso, a costruire comitati permanenti che gestiscano non soltanto l'autoriduzione ma i problemi del territorio, dando nervo ai consigli di zona e intrecciando relazioni con i consigli di fabbrica. Probabilmente è il momento più alto di coinvolgimento popolare in questa politica dei gruppi che non accetta una prospettiva minoritaria e mira ad assumere come interlocutore il movimento operaio nel suo complesso, ma anche l'ultimo, dopo il quale la situazione generale ed anche quella dei movimenti si evolve diversamente.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LO stile dei disegni era tratto dai fumetti di Unidad Popolar cilena.

 

 

 

 

 

 

 

 

STORIA DEL SINDACATO IN ITALIA, DALLA NASCITA DELLA CGL ALLA “SVOLTA DELL’EUR” - Giornate di Marzo

Malgrado la linea moderata dei dirigenti sindacali, le lotte dei lavoratori si inasprivano. Nel febbraio del 1974, il governo annunciò forti aumenti dei prezzi della benzina e dei prodotti alimentari. La risposta degli operai fu spontanea: uscirono dalle fabbriche e le manifestazioni durarono una settimana intera.

Poi ci fu la famosa “autoriduzione” alla Fiat di Rivalta: di fronte all’aumento di 25-50% dei prezzi dei biglietti degli autobus che portavano i lavoratori in fabbrica, furono eletti i “delegati di autobus”, i quali raccoglievano l’equivalente delle vecchie tariffe e lo inviavano alle compagnie dei trasporti. Lo stesso metodo fu applicato alle bollette dell’Enel; circa 150.000 di queste furono autoridotte in Piemonte.

Le “autoriduzioni”

Questo metodo si diffuse in tutto il Centro-Nord d’Italia, dopo che in Piemonte era riuscito a ridurre drasticamente gli aumenti e per alcune categorie aveva ottenuto la gratuità. Questa prassi ebbe l’appoggio della Flm piemontese come pure del Pci torinese e piemontese, ma a livello nazionale sia i vertici sindacali che quelli del Pci si rifiutarono di dare il loro appoggio, condannando il movimento come “avventurista”.