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< Non tutto è valle >> (1990-94)

 

Nato nell'ottobre '90 per raccogliere appunti da passare agli amici, è poi diventato un notiziario operaio dall'aria più "seria". Conciso e animato da grafica rubata a vari vignettisti, il settimanale ha la testata che sfotte il bollettone promozionale trimestrale "Tutto valli " della C.Montana, oggi compreso nell'Eco del Chisone. Porta in alto l'immagine di un asino incazzato, disegnato dal torinese Piero Gilardi e la scritta "L'asinistra". Un po' come dire in gergo "gas piccolo" di fronte alle borie da partito. Collaborano una decina di operai e delegati che per telefono o con brevi comunicati danno un'idea + o - vaga di cosa succede nelle fabbriche per la rubrica Tamtam. Da circa un anno questa rubrica si è consolidata. Notizie piccole piccole sono comparse in "L'allegra Comunità Montana". Poi c'è Anco Marzio con la sua passione per "il rumore di fondo" delle tendenze musicali giovanili, EcoMarx ha curato due serie di articoli sul marxismo e una sulla Lega; Mario Dellacqua ha scritto sull'agricoltura; "Orso" sulle vicende Indesit; Claudio Canal su vari temi della pace. Sandro Sarti, morto l'anno scorso scriveva o inviava cassette delle sue trasmissioni radio su Palestina, Iraq, Jugoslavia. Renzo Sina prepara le sue vignette di satira sempre pungente. Piero Baral scrive i testi che mancano, creando via via nuove rubriche, dicendo che si diverte, ma non sempre - anche con questa aria che tira. Gli strumenti di lavoro del giornale sono oltre il telefono e la macchina da scrivere, la fotocopiatrice e un ciclostile formato grande. E' molto usata la stampa a puntate di articoli su vari temi. Sono usciti estratti di libri ( Geymonat, "Il manifesto" e la storia della filosofia a fumetti). Nontuttoèvalle ha poi la serie di Ada, operaia della Manifattura, raccontata in telenovela ( circola anche in modo autonomo ristampata a parte). A mo' di rassegna stampa sovente si ruba da La Stampa, Il sole 24 ore, il manifesto, Liberazione, Rassegna sindacale. Si pungola (?) l'Eco del Chisone con ritagli nella rubrica L'ecodell’Eco. Ma si spulciano anche mensili meno conosciuti come Operai Contro (Milano), il partito comunista (Firenze) , Lotta Comunista (Genova), La contraddizione (Roma), Collegamenti (Milano) tutti da maneggiare un po' con le molle.

La diffusione cresce a passo di lumaca: 44 copie nelle fabbriche, altre 39 a Pinerolo, 40 nei paesi della valle. I costi sono bassi e si riesce a stare nel prezzo di 200 lire a copia ( pagate dopo cinque numeri), la diffusione avviene a mano con l'aiuto di varie persone. Una recente lettera diceva che mancano alcune cose nel giornale: certo, oltre a una redazione, manca molto, ma pare almeno leggibile. Non si fa cronaca di paese o scandalismo locale sui politici. I lettori? Si è provato a fare delle riunioni... è riuscito meglio Anco Marzio con le sue interviste a delegati, uscite nella serie "Del più e del meno". Insomma il settimanale vive da 4 anni, con una certa calma e testardaggine e può finire senza fare danni. Non deve aver creato illusioni. L'ultimo lavoro in corso è la ricerca sui giornali locali e sull'Eco. Servirà a stimolare qualcuno a mettersi attorno a un tavolo e ripartire con una pubblicazione più ampia, con un maggior dibattito interno?

Gli ultimi arrivi hanno portato la diffusione a 125 copie così divise:

FABBRICHE 46 ( miniera 13, SKF Villar 11, SKF Pinerolo 5, Beloit Italia 5, Manifattura 5, Cascami Seta 2, Tecnomaiera 3, Boge 2 )

PAESI 40 ( Perrero 6, Perosa 17, Pomaretto 5, Villar 3, S.Germano 3, altri 6)

PINEROLO 39 ( Liceo/Buniva 9, vari 20, Stranamore 10).

P.B. – 1994